Procure al “collasso”: interrogazione al Ministro

Aggiornamento del 26 febbraio 2025

Si rimarca che le piante organiche degli uffici requirenti compresi nel distretto di Bologna – ed anche della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia – hanno beneficiato negli ultimi anni, di un deciso rafforzamento al fine di far fronte all’aumento della domanda di giustizia proveniente da un territorio caratterizzato dalla presenza di un significativo numero di imprese attive e da comprovati rischi di infiltrazioni criminose. Ad ogni modo i programmati interventi di riordino generale, effettuati sulla base dell’analisi dei dati statistici aggiornati all’anno 2023, prenderanno in considerazione anche le esigenze della Procura della Repubblica di Reggio Emilia”.

Questa, la sostanza della risposta che il Ministro della Giustizia ha fornito alla mia interrogazione.  Rilevo, dunque, come dal Ministero confermino i nostri timori, pur sottolineando che si procederà con l’immissione in ruolo dei vincitori del concorso 2024 e promettendo una cadenza regolare negli stessi concorsi, per cercare di ovviare alla confermata scopertura di personale. Le motivazioni per l’interrogazione, dunque, c’erano tutte: in considerazione di questa situazione, continueremo a vigilare rispetto a questo promesso iter di rafforzamento degli organici.


Procure al collasso: mia interrogazione al Ministro Nordio.

“Sapere quali iniziative urgenti il Ministro intenda avviare per aumentare le piante organiche della Procura di Reggio Emilia, tenendo conto della preoccupante crescita dei fenomeni legati alla criminalità organizzata”. Questa la domanda che ho posto nella mia interrogazione al Ministro della Giustizia in merito alle ultime, allarmanti notizie riguardanti le Procure, sottoposte a un lavoro sempre più difficile ed estenuante a causa del numero crescente e insostenibile dei fascicoli da esaminare e a un numero insufficiente di personale.

 

La difficile situazione a Reggio Emilia

Sono intervenuta interrogando il Ministro perché tra le procure maggiormente in difficoltà c’è quella di Reggio Emilia, con ben 2000 pendenze per ogni magistrato, la cifra più alta a livello nazionale. Ricordiamo che nel nostro territorio si segnala un aumento significativo delle attività della criminalità organizzata ed economica, tanto che, solo nello scorso dicembre, il Comando Provinciale dei Carabinieri ha presentato un bilancio di fine anno preoccupante, con 16.875 reati nel 2024 rispetto ai 14.649 dell’anno precedente. In costante crescita anche il quotidiano impegno del personale delle forze dell’ordine per contrastare il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti, in evidente crescita.

Segnalazioni dalla stessa Procura

Nello scorso novembre, il Procuratore di Reggio Emilia, Gaetano Paci, ha inviato un report al CSM, al Ministro competente e al Procuratore generale della Cassazione per lamentare una scopertura del 40% dell’organico amministrativo e del 50% dei magistrati e per segnalare come Reggio Emilia si trovi a fronteggiare fenomeni criminali che necessitano di un totale cambiamento di prospettiva. Secondo l’Ufficio Antiriciclaggio di Bankitalia, infatti, dopo Milano e Brescia, la provincia di Reggio Emilia è quella con la più alta incidenza di infiltrazioni mafiose e criminalità economica e riciclaggio. Il Procuratore ha sottolineato come nel suo organico abbia magistrati con duemila fascicoli e come in tanti anni passati in vari uffici in Italia non abbia mai visto niente del genere. A mio parere, dunque, a Reggio Emilia ci troviamo in presenza di una situazione insostenibile, con numeri che imporrebbero un intervento deciso da parte dello Stato. Tuttavia, le piante organiche fissate dal Ministero competente non sembrano tenere in alcun conto l’evoluzione della situazione in corso, nonostante anche il segnale lanciato dal numero delle interdittive antimafia, che colloca Reggio Emilia al primo posto in Italia. Tutto questo, impedisce di fatto alla magistratura di dare le risposte necessarie ai cittadini e garantire sicurezza e celerità dell’azione giudiziaria, motivo per cui ho deciso di presentare questa interrogazione.