Un “no” alla prevenzione morti sul lavoro
“DDL Lavoro”: il Governo non investe su prevenzione per le morti sul lavoro.
Martedì 8 ottobre sono intervenuta in Aula durante la discussione sul DDL Lavoro perché credo sia necessario e indispensabile aumentare sempre più la consapevolezza sul dramma delle morti sul lavoro. Purtroppo, con questo Governo abbiamo assistito a un arretramento della tutela dei lavoratori e non sono bastate le stragi di Brandizzo, di Firenze, di Bargi, oltre a tutti gli altri incidenti mortali quotidiani per cambiare questo indirizzo. Nei primi sette mesi del 2024 si è registrato un aumento significativo delle morti rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente: 577 morti sul lavoro, più di 80 morti al mese. Una situazione drammatica.
Abbiamo chiesto al Governo un impegno maggiore a prevedere le opportune misure volte ad assicurare un incremento del personale impegnato nell’attività di vigilanza e prevenzione, oltre che nei servizi erogati per la salute e la sicurezza negli ambienti di lavoro all’interno dei dipartimenti di prevenzione delle aziende sanitarie locali.
Purtroppo l’esecutivo ha detto no, giustificandosi con i “vincoli di bilancio“. Ma, almeno per quanto ci riguarda, la vita delle persone vale più di ogni vincolo di finanza pubblica.