Diga di Vetto, dopo le parole attendiamo i fatti
Diga di Vetto tra i progetti inseriti nel piano nazionale di interventi nel settore idrico. Aspettiamo che i fatti seguano le parole, perché finora gli unici investimenti – oltre al finanziamento del Governo Draghi – sono stati quelli della Regione e dei Consorzi di Bonifica.
Il Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, rispondendo a un question time nella giornata di mercoledì 26 giugno, ha confermato che l’invaso di Vetto, promosso dall’autorità di bacino del Po, rientra tra i progetti inseriti nel “Piano nazionale e integrato di interventi infrastrutturali per la sicurezza nel settore idrico”. Ne prendiamo atto e aspettiamo ora i fatti.
Il procedimento dell’affidamento della progettazione sarà suddiviso nel “Documento di Fattibilità delle Alternative Progettuali” (DOCFAP) e nel “Progetto di Fattibilità Tecnico Economica” (PFTE) come stabilito dalle regole del Codice degli appalti. Va detto che per ora il DOCFAP è stato finanziato dalla Regione Emilia-Romagna per 300mila euro e dai Consorzi di Bonifica per 200mila euro complessivi: la consegna del DOCFAP è prevista per maggio 2025. A seguire dovrà esserci la seconda fase di progettazione del PFTE, finanziato per 3,2 milioni di euro dal Governo Draghi, da ultimare entro dicembre 2025. Queste due corpose relazioni tecniche rappresentano in sostanza il progetto di fattibilità dell’invaso e serviranno a stabilire locazione, portata idrica e dettagli della progettazione. Nel frattempo, i Consorzi di Bonifica, con il coordinamento della Regione, sono già intervenuti in diverse aree: la Bonifica dell’Emilia Centrale ha lavorato per la rifunzionalizzazione della traversa di Cerezzola, con lavori per un valore di 16 milioni di euro, mentre il Consorzio di Bonifica Parmense ha stanziato 3,5 milioni di euro per la riqualificazione del canale della Spelta.
Bene che il Governo si sia finalmente accorto degli enormi problemi legati ai cambiamenti climatici, che impattano in modo così devastante sui nostri territori, visto che solo poco tempo fa li minimizzava, spesso negandoli. Ci auguriamo, quindi, che questo annuncio rappresenti un passo in avanti importante per iniziare l’iter progettuale dell’invaso.