Autonomia differenziata: indecente atteggiamento della maggioranza per una riforma che spacca il Paese
Autonomia differenziata: indecente atteggiamento della maggioranza per una riforma che spacca il Paese.
Martedì sera, 18 giugno, sono intervenuta in parlamento, dove siamo in seduta sull’autonomia differenziata. E ho detto che abbiamo sollecitato un dibattito in modo costruttivo, provando ad aprire un dialogo per cercare di migliorare il testo, ma la discussione è stata unilaterale: la maggioranza non solo è stata sorda ma anche silente e ne siamo rammaricati perché questo è un pessimo esempio di democrazia, che impedisce una vera discussione parlamentare.
Hanno detto no anche alla richiesta di esplicitare in modo tassativo le funzioni oggetto di richiesta di trasferimento nell’atto di iniziativa deputato alle nostre Regioni ed è evidente, infatti, che la Regione debba esplicitare in modo chiaro quali funzioni trasferire e perché, proprio per garantire e assicurare prestazioni e servizi migliori ai cittadini senza pregiudicare l’interesse nazionale. Ma la maggioranza non ha voluto confrontarsi in alcun modo su nulla, bocciando ogni emendamento.
Queste sono riforme pensate in poco tempo, in un contesto di indifferenza culturale e sociale, un baratto di maggioranza tra premierato e autonomia. Il Paese non è interessato a questo scambio spregiudicato, ma pensa ai salari, al lavoro, alla sanità. Noi chiediamo che si garantiscano condizioni uniformi in servizi e prestazioni e che le disuguaglianze e i divari non si allarghino ulteriormente. Il Governo, invece, crea cittadini di Serie A e Serie B, arrecando anche un danno alla competitività, alla tenuta sociale e alla coesione del Paese.
Questa è una vergognosa riforma spacca paese di cui dovranno assumersi la responsabilità.