Il progetto CV-RISK, con la Rete Cardiologica Italiana
Il progetto CV-RISK, con la Rete Cardiologica Italiana.
Giovedì 13 giugno ho promosso nella sala stampa della Camera dei deputati la presentazione del più ambizioso progetto italiano per la riduzione delle malattie cardiovascolari.
Il 54% degli italiani ritiene di non essere a rischio: al contrario, le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte sia in Italia (30,8%) che in Europa (32%), dieci punti in percentuale in più rispetto a quelle oncologiche. Per intervenire su questi dati è necessario introdurre protocolli innovativi in grado di identificare meglio i soggetti più a rischio proponendo interventi preventivi mirati e occorrono, dunque, piani di prevenzione primaria personalizzati. Il Parlamento ha approvato un emendamento alla legge di Bilancio per l’attuazione della linea progettuale prevista nell’ambito del PNRR finanziando “Al cuore della prevenzione – Approcci integrati per una prevenzione cardiovascolare di precisione personalizzata: lo studio CVRISK-IT”, la più importante iniziativa promossa sul tema delle malattie cardiache nel nostro Paese, alla quale aderiscono 20 IRCCS. L’obiettivo principale del progetto è valutare l’efficacia di una modifica al paradigma valutativo di prevenzione sin qui adottato. Il progetto della Rete Cardiologica introduce nel trial tre modificatori di rischio: la componente ereditaria, la presenza e la quantità di calcio coronarico e l’analisi dell’arteria carotidea. Conoscere meglio questi ulteriori fattori modificanti dovrebbe consentire – ritengono i ricercatori di CVRISK-IT – di intervenire con maggiore personalizzazione, di determinare una migliore aderenza alle prescrizioni, di modificare lo stile di vita e di attivare trattamenti specifici.
Qui per saperne di più e per partecipare al trial.
Per la prima volta, dunque, tutti gli IRCCS della Rete Cardiologica lavoreranno per sviluppare strategie di prevenzione primaria integrate, più precise e personalizzate. Le patologie cardiovascolari rappresentano oggi la prima causa di morte o invalidità nella popolazione adulta, ma, grazie all’innovazione terapeutica e alla prevenzione, un numero significativo di decessi potrebbe essere evitato. È evidente, dunque, l’urgenza di avviare ogni iniziativa utile per mettere al centro la prevenzione come investimento per il benessere dei cittadini, a partire dalla definizione di un programma di screening, che risulta a tal fine fondamentale.