Strage di Cervarolo: rimangono molti dubbi su come è stata affrontata la questione dal Governo
Strage di Cervarolo: bene la disponibilità nei confronti delle richieste delle famiglie, ma rimangono molti dubbi rispetto a come è stata affrontata la questione da parte del Governo.
Venerdì 8 marzo 2024 si è svolta nell’Aula di Montecitorio – dove sono intervenuta – la discussione dell’interpellanza urgente che ho presentato insieme al collega Andrea Rossi per verificare la situazione del risarcimento delle famiglie delle vittime della strage di Cervarolo rispetto alla loro domanda finora rimasta inevasa.
La cosa che ci ha lasciati maggiormente stupiti è stato il silenzio assordante del Ministero dell’Economia di questi mesi e, oggi, una risposta dal tono notarile in cui pare essersi barricato dietro una procedura amministrativa per non affrontare un tema. Il Governo ha parlato di errore di natura amministrativa e si è mostrato disponibile ad andare incontro alle famiglie delle vittime: da questo punto di vista siamo soddisfatti, spiace solo che sia stata necessaria un’interpellanza parlamentare per giungere a ciò, per ottenere una risposta che sarebbe dovuta arrivare automaticamente.
Ciò che ci lascia molto perplessi è da un lato il modo con cui la questione è stata trattata e, più in generale, il modo con cui il Governo sta affrontando richieste simili. Purtroppo, non si tratta dell’unico caso in cui il Ministero sta evitando di pagare l’indennizzo. Pensiamo a casi simili in cui l’Avvocatura Generale dello Stato ha addirittura presentato ricorso avverso una sentenza che dichiarava il diritto dei famigliari delle vittime al risarcimento. Questi fatti ci preoccupano, perché lasciano il dubbio rispetto alla volontà politica della maggioranza, che invece dovrebbe essere cristallina rispetto alla fase più buia della nostra storia. Ciò che emerge è che il Governo non ha, con il suo agire, condannato in toto quegli episodi. I suoi atti, e le sue assenze, testimoniano invece una tendenza al disinteresse: non si tratta infatti di un comportamento in linea con gli obiettivi dichiarati dal Governo di proteggere i cittadini italiani, né tantomeno si coniuga con il precetto costituzionale che prevedere di opporsi al nazifascismo, il quale ha, purtroppo, arrecato innumerevoli sofferenze al nostro Paese.
Una Repubblica fondata sulla tragedia della Seconda guerra mondiale e sui valori della Resistenza non deve avere dubbi da che parte stare in dibattiti come quello odierno. Non deve nemmeno pensare di opporsi ad una richiesta come quella presentata dai parenti delle vittime arroccandosi dietro un iter amministrativo. Una Repubblica come la nostra deve professare con il suo agire i valori da cui è nata e cui si fonda.
L’eccidio ci Cervarolo del 20 marzo 1944 ha visto la morte di 24 civili, compreso un minorenne. La furia nazista, con la complicità degli alleati repubblichini, si è abbattuta sul paese senza motivo. Nulla hanno fatto quei cittadini, per lo più contadini, ai danni dell’esercito invasore. Solo in anni recenti il Tribunale militare di Verona si è pronunciato con una condanna che ha statuito la verità storica di quanto accaduto, ma nel frattempo gli assassini sono morti e i parenti delle vittime non hanno ottenuto risarcimento alcuno.
Per questo continueremo a monitorare la situazione di Cervarolo e assisteremo le famiglie delle vittime fino a quando questa vicenda non sarà conclusa.