“Mototerapia”: mia dichiarazione di voto a nome del PD
“Mototerapia“: mia dichiarazione di voto a nome del PD.
Mercoledì 21 febbraio ho svolto la dichiarazione di voto a nome del Partito Democratico sulla proposta di legge per il riconoscimento e la promozione della mototerapia.
L’ho fatto con molto rispetto per le persone alle quali questa proposta si rivolge, anche se nell’iter del provvedimento ci siamo molto interrogati sulla correttezza del percorso legislativo, ma anche sul merito della questione. Abbiamo evidenziato alcune perplessità rispetto al voler riconoscere dal punto di vista formale la mototerapia come una terapia complementare volta a rendere più positiva l’esperienza a volte lunga, traumatica e dolorosa dell’ospedalizzazione, contribuendo quindi in modo positivo a un percorso difficile di riabilitazione e di cura dei pazienti. Una perplessità che nasce dalla fragilità delle basi scientifiche su cui si fonda e non può essere certo il Parlamento a dare validazione scientifica ad una terapia sperimentale e innovativa, che guardiamo con attenzione, ma che ha sicuramente bisogno di autorevoli fonti scientifiche per essere legittimata.
In questo senso, avremmo preferito avere delle linee guida complessive che guardassero alle tante possibili terapie innovative: avremmo potuto lavorare insieme e nell’ambito dell’attuazione della legge delega e inserire – in modo non frammentato – un protocollo complessivo che dia finalmente dignità a tutte le proposte che hanno a che fare con il benessere delle persone, soprattutto, quelle che affrontano percorsi di cura: penso alla clownterapia o alla pet-therapy e, più in generale, a tutte quelle attività che possono dare benessere, sviluppare emozioni, garantire socialità ai pazienti, dal teatro alla danza, dalla musica alle attività sportive. Sappiamo bene come la salute psicofisica sia importante nei percorsi di cura.
Sono tantissime le esigenze delle persone che hanno delle disabilità o anche dei pazienti che sono malati. Immaginiamo la loro sofferenza, ma anche l’aspettativa che hanno verso la politica. La quale, prima di tutto, deve scegliere quali priorità sostenere e come investire le risorse. Oggi è indispensabile garantire una politica per la sanità pubblica efficace che possa assicurare prese in carico multidisciplinari, diagnosi precoci, appropriatezza ed efficacia della cura, che sappia investire sulla ricerca per poter offrire le migliori terapie farmacologiche, addirittura con le terapie avanzate, innovative e geniche, che investa sul personale. Per questo abbiamo ritenuto di sottolineare come soffermarsi su una singola sperimentazione rappresenti un messaggio sbagliato perché ci toglie la possibilità di avere un quadro più ampio, con un’unica linea guida che possa dare la stessa dignità a tutte le iniziative che possono agevolare il benessere delle persone. Le persone con tutti i loro diritti: è nostro compito garantire che vi siano tutte le condizioni che permettono ai pazienti di vivere positivamente le loro esperienze in ospedale, prima di tutto garantendo risorse, garantendo personale, garantendo, quindi, tutti quei prerequisiti che sono indispensabili anche per sperimentare progetti nuovi.