La scuola secondo il Ministro Valditara

La scuola secondo il Ministro Valditara: tra Bibbia e Latino, uno strumento per il controllo ideologico del pensiero.

Davanti alle proposte relative ai nuovi programmi scolastici per infanzia e primaria, annunciati dal Ministro Valditara, c’è da rimanere allibiti. Allibiti e avviliti, per un’idea di scuola che apparirebbe retrograda persino agli occhi del benemerito Maestro Perboni, nel “Cuore” di De Amicis.

Una scuola “ideologica”

Ci troviamo dunque davanti l’immagine di una scuola che si ripiega su stessa, che non guarda alla contemporaneità, che non investe su alcuna di quelle competenze necessarie alla crescita umana di ragazzi e ragazze del terzo millennio. Un indottrinamento ammuffito, che passa senza alcuna logica che non sia quella di un sentimento vetero-nostalgico, dal latino alla storia italiana “priva di sovrastrutture ideologiche”, secondo le parole dello stesso Ministro. Che dunque, di fatto, accusa vergognosamente gli attuali programmi di essere ideologici.

Bibbia e latino nello zainetto

Tra le altre proposte, si apprende che “per rafforzare l’identità culturale e le conoscenze delle radici della nostra società, introdurremo lo studio della Bibbia già a partire dalla scuola primaria, insieme all’epica classica e alla mitologia”. Un’idea che riesce a essere contemporaneamente offensiva per i credenti, con la Bibbia intesa come “mitologia”, e inutile per chi non crede e che, senza gli strumenti legati alla fede, appunto, si troverà davanti “storielle” prive di significato. Il Ministro Valditara, inoltre, ci parla dell’importanza della letteratura, reintroducendo “l’apprendimento mnemonico di filastrocche tratte non solo dalla letteratura per l’infanzia, ma anche da testi di autori moderni”. E poi cita Saba, Govoni, Pascoli, Gozzano e Penna, grandi autori e poeti, ma talmente contemporanei che il più recente tra loro è scomparso nel 1977. Allora è doveroso chiedersi: ma il Ministro Valditara è mai stato in una scuola? In che mondo vive?.

Le proposte PD

Così, mentre il Partito Democratico lancia i suoi appunti per la scuola di oggi e di domani, Valditara – certamente tra i peggiori Ministri dell’Istruzione che si ricordino – attacca, con la sua boutade quotidiana, secoli di pedagogia e di didattica, utilizzando la scuola come strumento di controllo di massa. Una scuola che non si prefigge di educare, far crescere talenti, sviluppare competenze, ma un istituto gerarchico e autoritario, impegnato sempre più a reprimere e generare obbedienza a un pensiero unico e dominante, quello del Governo.