Azzerato il Fondo sulle povertà educative

Povertà educativa, ripristinare subito il Fondo per il contrasto.

Anche io ho sottoscritto l’interrogazione con cui il Partito Democratico ha chiesto l’immediato ripristino del “Fondo per il contrasto alla povertà educativa”.

La legge di bilancio ha azzerato il Fondo

Con l’ultima legge di bilancio, il Governo, infatti, non ha rifinanziato il Fondo. Parliamo di una misura che negli otto anni in cui è stata prevista ha consentito la realizzazione di progetti che hanno coinvolto oltre mezzo milione di bambini e ragazzi in condizioni di fragilità. Uno strumento che, grazie alla collaborazione tra istituzioni, associazioni e altri soggetti privati, è riuscito negli anni a garantire interventi non solo nelle aree più povere di risorse educative, a favore di bambini in situazione di fragilità economica o famigliare, ma anche a stimolare, in vari contesti, azioni di promozione della cura degli altri, tramite relazione e fiducia. In questo, l’esperienza di Reggio Emilia è un esempio per tanti altri territori, visto che sono numerose le iniziative e i progetti portati avanti proprio grazie a questi fondi, con l’obiettivo di far emergere le potenzialità di ogni bambino e bambina attraverso l’idea di una vera e propria comunità educante. Solo in Emilia-Romagna, per esempio, il Fondo per il contrasto della povertà educativa ha finanziato 35 progetti, oltre a varie altre iniziative nazionali che prevedono attività sul territorio regionale, coinvolgendo circa 630 organizzazioni del territorio, tra scuole, enti del terzo settore, istituzioni locali, per un ammontare di circa 15 milioni di contributi. Parliamo comunque di un territorio – quello della Regione Emilia-Romagna – in cui 90% dei Comuni offre servizi socioeducativi per la prima infanzia, con una diffusione sul territorio che supera di quasi 30 punti in percentuale la media nazionale, sotto il 60%.

Cosa chiediamo?

Sopprimere questo fondo significa di fatto rinunciare a una compartecipazione di soggetti diversi accumunati dall’obiettivo di lavorare insieme per contrastare le sacche di povertà educativa, che sempre accompagnano situazioni di fragilità sociale o sanitaria, compromettendo quanto di buono era stato fin qui realizzato. Il Governo, in sede di discussione sulla legge di bilancio, ha bocciato il nostro emendamento che andava e reintegrare queste risorse e ora, con la nostra interrogazione – che dà seguito anche alle richieste provenienti da associazioni, professionisti e realtà territoriali – chiediamo che si ripristinino subito risorse adeguate per il Fondo e, con esse, un minimo rispetto dei principi fondamentali di giustizia sociale.