Terremoto in Tibet, mio intervento in Aula
Terremoto in Tibet: il mio intervento in Aula
Mercoledì 8 gennaio sono intervenuta in Aula, a fine seduta, a nome Deputati PD e come vicepresidente dell’Intergruppo parlamentare Italia Tibet, sul devastante terremoto che ha colpito il Tibet.
Un terremoto devastante
Il sisma ha causato oltre 100 vittime – 126 accertate ad oggi, ma il numero, purtroppo, è inevitabilmente destinato a salire – quasi 200 feriti e danni ingenti: oltre 3600 edifici crollati, 46.000 persone evacuate, più di 400 soccorse, rendono la dimensione di uno di più gravi terremoti della storia recente in quel territorio. La zona, impervia dal punto di vista geografico, rende difficile l’attività dei soccorsi, che vede al momento impegnati circa 14.000 operatori. Il primo pensiero è ovviamente rivolto alle persone e alle famiglie colpite, con la speranza che la comunità internazionale e l’Italia possano fare la loro parte nel soccorrere la popolazione.
Purtroppo non è facile per le associazioni umanitarie riuscire a intervenire, non solo a causa dell’ubicazione del luogo, ma anche del controllo e delle forti limitazioni imposte dal governo cinese sull’intero territorio tibetano.
Il nostro invito
Ci auguriamo, dunque, che lo stesso governo cinese sappia intervenire con tempestività e umanità per portare aiuto alla popolazione colpita. Il Tibet è zona di terremoti, ma la fragilità ambientale di quella regione è ulteriormente messa a dura prova da pesanti interventi di infrastrutturazione imposti dalla Cina, compresa la costruzione di imponenti dighe, che cercano di sfruttare l’ingente riserva idrica, accresciuta dagli effetti del riscaldamento climatico che colpisce e mette a rischio la conservazione dei ghiacciai dell’Himalaya.
Il nostro invito è che il Governo italiano offra alle autorità cinesi la disponibilità della nostra Protezione civile e di altre realtà di volontariato che possono prestare aiuto, concorrendo attivamente al soccorso delle popolazioni tibetane colpite.