DDL Concorrenza/1: il mio intervento
“Ddl concorrenza”: contrarietà per sospensione accreditamento privati con SSN.
Mercoledì 27 novembre sono intervenuta in Aula per esprimere la nostra profonda contrarietà alla decisione della Maggioranza di sospendere l’efficacia delle nuove regole per l’accreditamento e gli accordi contrattuali con il sistema sanitario nazionale per le strutture private fino al 31 dicembre 2026.
Cosa propone la riforma
La riforma sulla concorrenza, infatti, che era stata approvata nel 2022, tra l’altro in modo bipartisan, aveva offerto un’importante occasione per migliorare, attraverso gare e procedure di trasparenza pubblica, la qualità dei servizi, la tutela della salute dei cittadini, l’efficienza del servizio stesso, attraverso una concorrenza che poteva anche generare risparmi a vantaggio, ovviamente, della sostenibilità del sistema sanitario nazionale.
Perché questo rinvio?
Per noi la concorrenza in sanità comporta la garanzia di qualità e trasparenza e ci chiediamo perché dobbiamo rinviarla. Quali sono gli interessi che ci sono dietro a questo posticipo? Si vuole derogare all’impegno di rendere il sistema pienamente compatibile con il modello concorrenziale, avendo a cuore la salvaguardia di quei principi unitari della tutela della salute che sono per noi inderogabili, l’uguaglianza, l’universalità e l’equità? Potevamo finalmente regolamentare l’accreditamento dei privati e fare in modo che la concorrenza generasse una migliore qualità dell’offerta. Evidentemente, alcuni interessi privati, consolidati nell’attuale gestione della sanità, sono ritenuti più importanti degli obiettivi cruciali, come quello di garantire la qualità del servizio, l’efficienza, la libertà di impresa e il risparmio di risorse che, a parità di impatto sulle finanze pubbliche, potevano essere invece reinvestite per ridurre le liste di attesa e per migliorare il servizio pubblico.