Visita al carcere femminile della Giudecca

Carceri: su Giudecca pronta un’interrogazione per il Ministro Nordio.

Insieme alle colleghe Debora Serracchiani, Antonella Forattini e Valentina Ghio, ho visitato il carcere femminile della Giudecca a Venezia e il padiglione Vaticano della Biennale, dove è stato proiettato un docufilm dedicato al tema carcerario.

La visita

La visita al carcere della Giudecca ha evidenziato diverse criticità, seppur meno gravi rispetto a quelle presenti in altri istituti penitenziari italiani. Tuttavia, porteremo queste problematiche all’attenzione del Ministro Nordio con un’interrogazione parlamentare. Tra le questioni principali ci sono le condizioni obsolete della struttura, con stanze grandi che ospitano fino a dieci detenute e difficoltà di convivenza. Nell’istituto sono presenti però notevoli spazi esterni e interni che consentono varie attività: tra questi i corsi scolastici, l’orto e la sartoria. La sanità penitenziaria soffre di un sottodimensionamento dell’organico, in particolare di specialisti psicologi e psichiatri, nonostante la presenza di detenute con problemi psichiatrici e tossicodipendenze che dovrebbero essere affidate a strutture di cura adeguate anziché rimanere in carcere. A questo proposito uno sforzo in più va fatto sul fascicolo sanitario affinché vi sia un maggior coordinamento fra la sanità e il sistema penitenziario, con particolare riguardo alle detenute con problemi psichiatrici o di dipendenza.

ICAM

Un ulteriore problema riguarda la sezione ICAM (Istituti a Custodia Attenuata per Madri), dove le donne vivono con i loro bambini. Manca una puericultrice e, sebbene il personale faccia il possibile, permangono difficoltà nell’accompagnare i bambini all’asilo nido e alla scuola per l’infanzia. Sarebbe opportuno, in questi casi, considerare soluzioni alternative, come il trasferimento delle madri e dei loro figli in case famiglia più idonee a garantire il benessere dei minori.

Investire per evitare ulteriori rischi

La situazione attuale del sistema carcerario italiano richiede interventi urgenti. È necessario un maggiore investimento nell’adeguamento delle infrastrutture, nel potenziamento del personale penitenziario e sanitario e nella revisione delle politiche che hanno portato a un incremento insostenibile della popolazione carceraria. Il rischio è quello di aggravare ulteriormente una situazione già al limite.