Vicina a medici e infermieri in sciopero
Vicina a medici e infermieri, il governo taglia sulla sanità.
Sono vicina – insieme al Partito Democratico – a medici, infermieri e personale sanitario che mercoledì 20 novembre sono scesi in piazza per protestare contro le scellerate politiche del Governo in materia di sanità.
La sanità in bilancio
L’ultima legge di bilancio è assolutamente inadeguata e conferma la riduzione del finanziamento in sanità per i prossimi anni. La spesa rispetto al PIL scenderà al 6,2%, una tra le più basse dell’area OCSE. Per l’assistenza sanitaria di ogni cittadino sono stati spesi 2.947 euro, cioè quasi 600 euro in meno della media europea e quasi la metà rispetto alla spesa della Germania. Numeri che indicano il totale disimpegno del Governo sul settore più importante della vita pubblica: il diritto alla salute è infatti centrale in un Paese civile.
Il necessario riconoscimento
Peraltro, la riduzione degli investimenti – oltre a non garantire l’accesso a cure e prestazioni – impedisce di dare il giusto riconoscimento economico alla professioni sanitarie: manca la detassazione di una parte della retribuzione, è esiguo l’incremento dell’indennità di specificità infermieristica e l’aumento dell’indennità di specificità medica non vale nemmeno un caffè al giorno. Non è un caso che quasi il 20% dei nostri neolaureati fugga all’estero: non vogliono accettare di lavorare a queste condizioni. I medici e gli infermieri hanno tra gli stipendi più bassi d’Europa e il Governo non fa nulla per migliorare la situazione: un medico italiano guadagna 80 mila euro in meno rispetto a uno tedesco e un infermiere la metà di uno belga. Non è accettabile: è necessario ridare dignità e valore alle professioni sanitarie. Si tratta di una vera e propria emergenza nazionale.