Libri di testo, un disegno di legge del PD per la gratuità nelle scuole di ogni ordine e grado

Libri di testo, un disegno di legge del PD per la gratuità nelle scuole di ogni ordine e grado: così si sostengono le famiglie e si garantisce il diritto all’istruzione, come previsto dalla Costituzione.

Il Partito Democratico ha presentato un disegno di legge per la gratuità dei libri di testo per le scuole di ogni ordine e grado e auspico che questa proposta arrivi in Aula il prima possibile, trovando la più ampia convergenza politica, perché risponde a una vera e propria necessità.

Una spesa media di circa 500 euro, che in certi casi può raggiungere e superare anche gli 800 euro, non è conciliabile con il diritto allo studio, ma qualifica la nostra scuola come “classista” e incapace di garantire a tutti gli stessi diritti. Ben vengano le iniziative che associazioni di studenti o singole scuole promuovono ogni anno per contenere questi costi, ma occorre un intervento strutturato, a livello nazionale, per sostenere le famiglie e rendere realmente accessibile il percorso di studi a tutti i ragazzi. La riapertura delle scuole non può coincidere, ogni anno, con stangate di questi importi, che vanno ad aggiungersi alle spese necessarie per l’acquisto del corredo scolastico o dei necessari dispositivi informatici. Il nostro Paese registra un numero di abbandoni scolastici più elevato della media europea – il 13,1% a fronte del 9,9%, pari a circa 543.000 ragazzi e ragazze – in particolare nel Mezzogiorno, tra gli alunni stranieri e chi si trova in condizione di svantaggio economico o sociale. È evidente, dunque, come il diritto allo studio non sia garantito, mentre lo Stato ha invece il dovere di intervenire, dato che la stessa Costituzione indica l’obbligo di rimuovere gli ostacoli di natura economica che impediscano la piena formazione dei cittadini.

La nostra proposta prevede un sostegno pari a 500 milioni annui per rendere gratuito l’acquisto dei libri di testo. Una somma che può facilmente essere recuperata attraverso piccoli risparmi di spesa e, soprattutto, un aumento delle entrate da evasione che, lo ricordo, mentre il Governo ha ormai varato una ventina di condoni che hanno sottratto risorse in particolare a scuola e sanità, ammonta a oltre 80 miliardi. Mi auguro, dunque, che il Governo apra un confronto in merito a questo nostro disegno di legge, anche perché il sostegno alle famiglie, alla natalità e alla genitorialità lo si traduce tramite queste proposte e non con gli slogan cui siamo abituati.