Scuola, riforma della filiera tecnico professionale frettolosa e calata dall’alto

Scuola, riforma della filiera tecnico professionale frettolosa e calata dall’alto.

Il disegno di legge per l’istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale della scuola è arrivato in Aula dopo molti mesi dalla sua frettolosa approvazione al Senato, senza che ci sia stata la possibilità di poter correggere gli evidenti limiti. Abbiamo, quindi, una riforma confusa, calata dall’alto e non adeguata rispetto agli obiettivi che si pone.

Non sono state minimamente prese in considerazione le numerose sollecitazioni arrivate nel corso delle audizioni e, tra l’altro, tocca segnalare un fatto grave: il Ministero nei mesi scorsi ha inviato alle scuole una circolare per l’adesione a una sperimentazione quadriennale, nonostante il parere negativo pronunciato dal consiglio superiore della pubblica istruzione. Un’accelerazione incomprensibile senza aspettare che il confronto parlamentare potesse migliorare un testo pessimo. Il Governo ha imposto la sperimentazione con tempi insostenibili che fanno carta straccia dell’autonomia scolastica. Sia chiaro: l’idea della filiera è giusta, ma sono stati completamente sbagliati tempi, metodi e contenuti, per l’ennesimo disastro del Ministro Valditara. Sono solo 171 gli Istituti che hanno aderito alla sperimentazione, peraltro in Regioni con progettualità già avanzate. Si tratta di un dato sconfortante, che dimostra la mancanza di chiarezza degli obiettivi del Governo. Peccato perché il percorso parlamentare avrebbe potuto apportare miglioramenti, come la definizione di linee guida nazionali per l’attuazione della riforma, così da creare un equilibrio con le Regioni, trovare i fondi necessari e garantire la formazione per il personale docente.

Abbiamo chiesto al Governo, con un mio ordine del giorno, l’impegno a realizzare un monitoraggio delle sperimentazioni già effettuate rendendone noti i risultati. Sarebbe stato un modo per condurre un’analisi seria, trasparente e oggettiva per valutare l’efficacia della riforma. Ovviamente la maggioranza ha detto no: evidentemente hanno molto da nascondere rispetto ai disastri che stanno compiendo in questi mesi a danno della scuola.