DL Liste d’Attesa: pazienti cronici discriminati
DL Liste d’Attesa: pazienti cronici discriminati.
Martedì 23 luglio sono intervenuta in Aula – sempre nel corso della discussione sul “DL Liste Attesa” – sui PDTA, l’insieme di percorsi diagnostici terapeutici assistenziali con una presa in carico articolata e coordinata di prestazioni a livello ambulatoriale, di professionisti e di specialisti che richiedono anche una tempistica precisa che fa fatica comunque ad essere rispettata a causa delle lunghe liste di attesa.
Nel merito, ho illustrato due emendamenti, che il Governo ha naturalmente bocciato, in cui abbiamo chiesto che le agende dedicate per pazienti con patologie cronico-degenerative e oncologiche vengano ampliate anche ai pazienti con patologie reumatologiche e infettivologiche che hanno altrettanto bisogno di una presa in carico tempestiva, proprio per ottimizzare la programmazione sanitaria regionale, garantire l’accesso alle cure adeguato ed efficiente proprio per rispettare quei percorsi diagnostico-terapeutici che sono individuati dagli specialisti.
Abbiamo chiesto inoltre di dotare di un sistema informatico idoneo i medici di medicina generale o i pediatri di libera scelta, affinché siano loro stessi a poter garantire il primo accesso alle prestazioni attraverso una diagnosi qualificata, anche permettendo di accedere a queste agende dedicate, quindi, garantendo quella continuità di presa in carico dal medico di medicina generale fino alla prestazione, evitando quello spezzettamento, quella fatica che spesso porta i cittadini e i pazienti a spendere tempo e risorse per provare a prenotarsi le cure necessarie. I medici di famiglia sono un perno importante del sistema sanitario nazionale e rappresentano anche un filtro importante non solo per migliorare il sistema della rete ospedaliera, ma anche per far funzionare quella medicina del territorio.