Un’indagine parlamentare conoscitiva sulla situazione dei reparti di medicina interna italiani

Medicina interna, oltre un milione di ricoveri ogni anno: serve un’indagine parlamentare conoscitiva per potenziarli.

Ho accolto con molto interesse la proposta di un’indagine parlamentare conoscitiva in merito alla situazione dei reparti di Medicina interna. Un’idea lanciata dalla Federazione dei medici internisti ospedalieri nel corso di un incontro con istituzioni sanitarie e parlamentari, cui sono intervenuta a Roma.

Sappiamo che i reparti di Medicina interna dei nostri ospedali fanno fronte al maggior numero di ricoveri pur avendo una minore disponibilità di personale rispetto ad altre unità operative ospedaliere. Si tratta di un’emergenza che si intreccia con quella dei punti di primo soccorso, dove medici e infermieri internisti vengono spesso utilizzati per sopperire mancanze di personale in pianta organica. Una coperta sempre troppo corta e che fatica a coprire i bisogni dei pazienti ricoverati. Senza contare che, tra tagli e la prossima autonomia differenziata, la situazione andrà inevitabilmente a peggiorare. Per questo, un’indagine come quella prospettata, sarà fondamentale almeno per conoscere nel dettaglio lo stato delle cose, oltre che per indagare sulle differenze regionali e sul rispetto degli standard nei vari territori.

Secondo gli ultimi dati ANVUR (l’Agenzia per la valutazione del sistema universitario), inoltre, nell’anno accademico 2022/23 sono rimaste scoperte in Medicina interna circa la metà delle borse di studio messe a bando. La carenza di medici e infermieri negli ospedali è indiscutibile e strutturale e questa emergenza rischia di aggravarsi ulteriormente proprio nel periodo estivo dove anche una semplice prescrizione di farmaci diventa troppo spesso un percorso a ostacoli a volte insormontabile per pazienti e famiglie. Per tutti questi motivi, ci saremmo per esempio aspettati dal Governo una maggiore attenzione rispetto ai temi portati in evidenza dalla Legge Schlein, la nostra proposta sulla sanità pubblica che, tra i punti distintivi, prevedeva proprio un rilancio del piano di assunzioni e il taglio al tetto di spesa. La proposta è stata affossata dal Governo, che si distingue invece per continui annunci privi di sostanza. Eppure i problemi restano tutti sul tavolo, spesso a carico dei cittadini.