Incidenti sul lavoro: una situazione non più tollerabile
Incidenti sul lavoro: situazioni non più tollerabili, all’attività di informazione serve affiancare protocolli di legalità e maggiori controlli.
Gli ultimi, drammatici, episodi relativi a sicurezza e sfruttamento sul posto di lavoro, riflettono una grave situazione di precarietà e mancanza di tutele. Questo riguarda l’intero Paese, come, appunto, denunciano le cronache di questi giorni, tra cui anche l’episodio avvenuto nella “mia” Correggio, dove un operaio è caduto dal tetto della struttura su cui stava lavorando e si trova ora ricoverato in gravi condizioni. Appoggio con convinzione, dunque, la proposta avanzata dai sindacati, di costruire protocolli tra tutti i soggetti interessati e coinvolti – organizzazioni dei lavoratori e degli imprenditori, Istituzioni, organi di controllo – in grado, quanto meno, di arginare questo fenomeno.
Nella provincia reggiana è attivo un tavolo di lavoro su questi temi, presieduto dal Prefetto, grazie al quale si sono fatti importanti passi in avanti, come, per esempio, la recente disponibilità, offerta dalla Camera di Commercio, per attivare servizi gratuiti rivolte alle imprese, con particolare attenzione a quelle più piccole, per supportare i datori di lavoro nella redazione della documentazione e della valutazione del rischio.
Ma oltre alla necessaria attività di monitoraggio e informazione, occorre che politica e Istituzioni si attivino ancora di più, perché il messaggio che deve passare è che salute e sicurezza nei luoghi di lavoro non sono opzioni, ma obblighi e che non è più tollerabile continuare ad attribuire a fatalità o, peggio, a disattenzioni da parte dei lavoratori, gli incidenti. La mancanza di rispetto delle regole è un vero e proprio atto criminale, che va a colpire la vita delle persone, mettendo spesso in ginocchio intere famiglie. Ci sono alcuni settori – tra questi, edilizia, agricoltura e logistica, molto caratterizzanti della nostra realtà territoriale – in cui il confine tra stagionalità e precarietà è spesso troppo labile ed è quindi necessario che le Istituzioni, a partire dal Governo, investano in personale, medici del lavoro, tecnici della sicurezza e ispettori, per riaffermare legalità e giustizia e contrastare il fenomeno, da stroncare senza alcuna riserva, dello sfruttamento e del caporalato. Su questi temi non possono esserci distinzioni partitiche. Purtroppo, invece, è tendenza diffusa, come nel caso di Latina, offrire spazio a scuse e commenti da parte dei responsabili di queste situazioni, che non dovrebbero ricevere alcuna giustificazione.
Dunque, investire in sicurezza significa prima di tutto investire nel personale che quella sicurezza la deve far rispettare e questa è una necessità che, lo ribadiamo, non è più ulteriormente rinviabile e deve rappresentare un tema di confronto quotidiano per la politica.