“Giornata del fiocchetto lilla”: interrogazione al Ministro della Salute
“Giornata del fiocchetto lilla”: i deputati Ilenia Malavasi e Marco Furfaro interrogano il Ministro della Salute.
Il numero esiguo dei centri specializzati nel trattamento dei disturbi del comportamento alimentare e la loro disomogenea dislocazione sul territorio nazionale aggrava una situazione già di per sé critica, con liste d’attesa lunghissime e interruzioni nei percorsi terapeutici che mettono a rischio la salute delle persone che combattono ogni giorno contro questi disturbi.
Insieme al collega Marco Furfaro, ho firmato un’interrogazione al Ministro della Salute, Orazio Schillaci, nella “Giornata Nazionale del fiocchetto lilla”, che accende i riflettori sui disturbi del comportamento alimentare.
Abbiamo chiesto al Ministro se non ritenga opportuno predisporre misure urgenti affinché nel più breve tempo possibile si possa arrivare ad avere una distribuzione omogenea e completa di centri dedicati ai disturbi del comportamento alimentare, con professionisti adeguatamente formati e preparati, per arrivare a una presa in carico precoce e completa di tutti i pazienti, ovunque risiedano. Inoltre abbiamo chiesto quale sia allo stato attuale l’iter di approvazione del decreto applicativo per l’inserimento nei LEA delle prestazioni relative a questi disturbi con un budget autonomo, per garantire adeguate prestazioni sanitarie e sociosanitarie alle persone affette da DCA e alle loro famiglie.
L’iniziativa si muove nel contesto di una complessiva mobilitazione del Partito Democratico su questo tema.
Nel 2022, l’allora Governo Draghi istituì un fondo specifico per il contrasto ai disturbi alimentari, dotandolo di 25 milioni. La misura, però, non è stata inizialmente rinnovata dall’attuale Governo. Come Partito Democratico ci siamo allora messi a fianco delle tante associazioni, presentando anche mozioni a sostegno in molti consigli comunali e regionali e ottenendo, come primo risultato, il ripristino del fondo. Peccato, però, che questo sia stato finanziato solo con 10 milioni, meno della metà delle risorse precedenti.
Noi puntiamo prima di tutto a ottenere più risorse per la sanità pubblica, che il Governo sta invece smantellando, pezzo dopo pezzo. Poi, nello specifico, abbiamo presentato una proposta di legge per migliorare gli interventi sulle reti territoriali per la diagnosi precoce e la prevenzione, con campagne mirate che dovranno interessare le comunità educanti e le famiglie, che non possono essere lasciate sole ad affrontare questo dramma.