Legge di bilancio, il Governo svende il sistema sanitario nazionale. A fianco del personale in sciopero.
Siamo al fianco dei medici, degli infermieri e di tutto il personale che oggi –
martedì 5 dicembre –
sciopera in difesa dei propri diritti e del sistema sanitario nazionale. Il Governo invece di assumere, chiede di lavorare di più e in condizioni sempre più difficili e questo è un tema che ci riguarda tutti, visto che i medici e gli infermieri tengono in piedi il sistema di cura e assistenza con retribuzioni di molto inferiori a quelle europee e con carichi di lavoro sfibranti ed eccessivi dovuti alla cronica carenza di personale.
L’esecutivo di destra ha deciso di togliere risorse alla sanità a partire dagli inaccettabili e incostituzionali tagli fino al 25% delle pensioni del personale: un salasso per 732mila dipendenti pubblici che porterà risparmi per 21 milioni. Quest’anno il rapporto tra la spesa sanitaria e il PIL si è contratto passando dal 6,9 per cento del 2022 al 6,7 per cento con un evidente definanziamento.
Nonostante le menzogne del Governo, siamo al collasso anche sul fronte del personale, dove mancano 20mila medici e va ancora peggio con gli infermieri, ma la parola “assunzione” non esiste nella legge di bilancio dove non c’è nemmeno l’impegno a eliminare il tetto di spesa sul personale, così anacronistico da essere ancorato alla spesa del 2004 o l’imbuto che impedisce agli specializzandi di entrare in corsia con contratti di formazione adeguati che consentano loro di formarsi e lavorare.
Investire sul personale con nuove assunzioni è l’unico modo per affrontare l’annosa questione delle liste di attesa, ma per questo stesso problema si promuove invece la sanità privata: per abbattere le liste di attesa, infatti, il Governo Meloni ha trovato 600 milioni in più, facendo diventare lo Stato il principale cliente del sistema privato e sdoganando in modo surrettizio la privatizzazione del sistema sanitario nazionale. Si sta dunque svendendo la sanità pubblica, una delle migliori al mondo nonostante gli investimenti inferiori a quelli degli altri Paesi europei. Ma la sanità non si vende, si difende.