Giornata mondiale endometriosi
Martedì 28 marzo, in occasione della “Giornata mondiale dell’endometriosi“, abbiamo depositato una risoluzione per chiedere al Ministro Schillaci una serie di impegni al governo.
L’endometriosi è una malattia la cui diagnosi arriva spesso dopo un iter lungo – il più delle volte vissuto con gravi ripercussioni psicologiche – che in alcuni casi può essere fortemente invalidante per le donne poiché impatta sulla salute, sulla fertilità, sulla capacità riproduttiva e sulla vita sessuale, oltre che sulla qualità della vita e del benessere. In Italia sono circa 3 milioni le donne con diagnosi conclamata e in generale l’endometriosi interessa il 10-15% delle donne in età riproduttiva e circa il 30-50% delle donne infertili o con difficoltà a concepire. Il picco è presente nella fascia d’età tra i 25 e i 35 anni, ma la patologia può comparire anche in fasce di età più basse.
Chiediamo, tra gli altri, un impegno al Governo per promuovere campagne di informazione e di sensibilizzazione, inserire nei LEA ulteriori prestazioni garantite in regime di esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria a favore delle donne affette da endometriosi, promuovere l’attivazione di reti e di centri di riferimento per la diagnosi, il trattamento, la ricerca e la formazione sull’endometriosi, oltre alla predisposizione di percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali in grado di garantire la presa in carico precoce delle pazienti e la gestione multidisciplinare della patologia. Occorre inoltre predisporre, fin dal primo provvedimento utile, risorse adeguate per il sostegno alla ricerca scientifica sull’endometriosi e riconoscere all’interno dei LEA, tra le possibili prestazioni per le forme più gravi di endometriosi, la possibilità di ricorrere a trattamenti di procreazione medicalmente assistita.